Quello della “LISTA” è un concetto che risale ai tempi della nascita della figura del PR e dei gestori dei locali dell’industria della musica e ristorazione notturna.
Se sei in lista sei dentro.
Se non sei in lista paghi dazio: sei fuori o attendi il tuo turno rinunciando al beneficio di un servizio immediato. Per chi non è in lista in realtà essere in lista significa molto di più:
- Significa non aver pianificato di esserci.
- Significa non aver previsto ed organizzato la propria presenza
- Significa non poter invitare qualcuno ad un evento con la garanzia di poterne fare parte
Non è questione di discriminazione ma di organizzazione: chi prima arriva meglio alloggia è un detto comune. Chi fa parte di un “gruppo” a cui ha dato fiducia non solo alloggia di certo ma ha diritto ad una priorità.
Da anni il mondo del fitness applica dei modelli di comportamento propri delle attività dell’intrattenimento e della ristorazione anche notturna:
- La tua referenza è importante perché sei tu, tu già iscritto, colui che invita un amico a provarci garantendo per noi (è o non è questo il lavoro del pr?)
- La prima volta che porti qualcuno con te la sessione di allenamento è open per il tuo amico/a (l’equivalente di una consumazione)
- Se non riesci a passare ad allenarti avvisaci così da organizzarci per la prossima volta (l’iscritto è gestito da un consulente come un “inserito”).
Manca però a volte l’idea dell’esclusività del gruppo degli iscritti: se iniziassimo a trattare i nostri PR quotidiani come una community, come LA community a cui far riferimento per il passaparola e la riuscita delle iniziative potremmo utilizzare il concetto di LISTA anche nelle realtà fitness & wellness. Suonerebbe più o meno così: la Palestra Blu dell’Isolachenoncè organizza la giornata dedicata al Fitness. Un evento organizzato DAGLI ISCRITTI e PER GLI ISCRITTI che possono invitare due persone a testa: i posti sono limitati. L’obiettivo è lo stesso di sempre: far conoscere a nuove persone i nostri servizi ma viene comunicato attraverso un concetto di RESPONSABILIZZAZIONE. Far si che i propri “tavoli” disponibili (intesi come corsi, presenze) vengano “piazzati” da chi abitualmente ci sceglie.
Si parte da un’inversione di rotta nella comunicazione che si fonda su una certezza: la ripartizione delle responsabilità della riuscita di un evento e l’aumento del prestigio percepito da chi già ci ha scelto.
Dal “porte aperte a tutti” al “porte chiuse”. Può apparire rivoluzionario ma perché non tentare?
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Sonia Mercolino - soniamercolino@wellink.it
