La
presentazione di una nuova attività, un nuovo corso fitness, un nuovo small
group può e viene enfatizzato da un evento di lancio pensato per far emozionare
e coinvolgere i potenziali destinatari anche grazie all’amplificazione che un
evento può dare alla disciplina stessa.
Per
fare in modo che queste leve di coinvolgimento si attivino però è necessario
costruire prima e pianificare prima le tre componenti principali di cui un
evento per il fitness & wellness si compone:
1. L’immagine e
l’identità grafica
2. La componente
tecnica
3. Le fasi logistiche
(promozione, iscrizione o partecipazione, invito alla continuazione)
1. L’immagine e l’identità grafica: un evento è
tale perché deve “emergere”. La parola evento, dal lat. eventus
-us, der. di evenire significa ‘venir fuori, accadere’.
La prima
arma che si ha a disposizione è creare una comunicazione differente da quella
utilizzata normalmente per comunicare con gli iscritti e potenziali per far
sorgere quanto meno dei dubbi o dell’interesse.
Prima specifica importante: differente non significa costosa.
Differente significa istituzionale ma non prevedibile al tempo stesso. Un
esempio? Normalmente utilizziamo i colori aziendali del logo come tema
dominante: sostituiamo con immagini molto colorate e impattanti.
Oppure? Normalmente utilizziamo foto di persone reali. Per
l’evento utilizziamo delle illustrazioni, disegni, simboli. Cambiamo la
prospettiva.
Il buon gusto è una linea di principio comune e da
SALVAGUARDARE: non usiamo mai frasi troppo allusive o volgari perché pensare ad
una grafica promozionale non significa scadere.
Se poi l’evento è di particolare importanza facciamoci aiutare
da chi fa grafica o studi pubblicitari di professione: se non vogliamo
investire male il nostro tempo reciprocamente definiamo sin da subito il tempo
e il budget che possiamo destinare allo studio della nostra immagine evento con
il soggetto individuato.
2. Parliamo con il nostro presenter o trainer: non
diamo per scontato il ruolo che ha la sua motivazione, il suo essere in prima
linea. Essendo colui/colei che guiderà il momento chiediamo di descrivere le
sue aspettative e gli obiettivi del corso. E se gli va, filmiamolo! Il miglior
promoter di sé stesso diventa il testimonial.
Responsabilizziamolo sull’obiettivo di visibilità: chiediamo
sempre come ci suggerisce di amplificare la resa. Avvicinare il mondo tecnico a
quello della promozione aiuta a capire quanto impegno ci sia sin dalle fasi
iniziali e a studiare insieme i miglioramenti possibili nei giorni seguenti.
3. Le fasi logistiche: l’evento sarà a porte aperte
o vincolato ad un’iscrizione? Se con iscrizione entro quando sono accettate? Se
non sono iscritto ma sono un ex iscritto posso partecipare? Se sono iscritto e
voglio invitare delle persone sono incentivato o incentivabile? Come registrerò
la presenza di nuovi all’evento? Con un form email, un accredito cartaceo?
Le fasi logistiche ci consentono di ricostruire il fine per
cui gli eventi vengono organizzati: facilitare l’avvicinarsi di nuovi prospect
e potenziali utenti per il nostro centro. Stabilire tempi, spazi e modi aiuta a rifocalizzare
l’attenzione su questo obiettivo.
Il trucco per monitorare l’avanzamento e le mancanze? Scrivere
in sequenza le cose da fare al giorno 1, riverificare dopo 3 giorni e
calendarizzare con un conto alla rovescia che parta dalla data fissata
dell’evento (almeno 20 giorni prima per un qualsiasi corso di presentazione).
Le
indicazioni viste assieme vogliono fungere da suggerimento e stressano tutte un
concetto fondamentale. C’è una motivazione alla base dell’organizzazione degli
eventi ormai nota ed evidente al vostro pubblico fitness: coinvolgerli e
renderli PR di un’esperienza, farci aiutare ad iscrivere e veicolare il
coinvolgimento su altri amici e conoscenti.
Una
persona sarà quanto più propensa a “spendersi” per noi se noi ci spenderemo per
lei con impegno, organizzazione ed alta motivazione comunicata.
Solo
in questo modo l’evento si riappropria della sua corretta collocazione:
una delle azioni di marketing e
comunicazione organizzabile in un centro, con forte profilo anche tecnico se
necessario, reso più “accessibile” perché semplicemente accade in modo
speciale.
L’emozione
è scaturita da un’organizzazione anche razionale: provare per credere
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