15 anni di personal training: cosa è cambiato?

Negli ultimi 15 anni il fitness in Italia ha registrato una forte diffusione consentendo una rapida crescita del servizio personal training.

La prima espansione del settore si registra negli anni novanta quando numerosi nuovi utenti si avvicinano al mondo del fitness con profili diversi dai precedenti frequentatori classificati come body builder. 
La lista di servizi si amplia nel tentativo di soddisfare le esigenze di questi nuovi utilizzatori.
Nascono le prime società specializzate nella formazione di personal trainer ma siamo ancora in una fase in cui i personal trainer offrono il loro servizio a coloro che ne fanno richiesta, generalmente utenti con un’alta motivazione e che hanno come obiettivo il classico “corpo da copertina”.

La vera chiave di svolta risale alle porte del nuovo millennio con l’arrivo sul mercato italiano dei gruppi internazionali con i loro modelli operativi ma soprattutto con il loro forte imprinting commerciale decisamente più aggressivo da cui passa il messaggio: “il fitness per tutti”.
Sulla scia di queste società il mercato italiano subisce una forte maturazione sul piano commerciale.

Questa nuova era del “fitness per tutti” fatta di palestre attraenti, tecnologiche e con un’ampia proposta di servizi provoca un invasione di una massa di nuovi utenti eterogenei e desiderosi di uscire dalla loro condizione di sedentarietà.
Al di là dell’età, delle attitudini e delle preferenze relative ai vari servizi, ciò che accomuna gran parte di queste nuove categorie di utenti, rimasti sino ad oggi silenti, è la scarsa motivazione all’esercizio fisico.
La motivazione si aspettavano venisse supportata dai nuovi fitness club belli ed accoglienti ma questo comporterebbe un’assistenza alla clientela da parte di personale dedicato che ben pochi club possono permettersi alla luce del pericoloso abbassamento dei prezzi registratosi negli ultimi anni a causa dell’eccessiva concorrenza.

I dati nazionali sulla fidelizzazione si attestano in media al di sotto del 50% andando a dimostrare che gran parte dei nuovi potenziali clienti si sono ritrovati nella macro categoria che mi piace definire i “delusi dal fitness”.

Ancora una volta sono i grossi gruppi a sviluppare soluzioni e uno dei sistemi da loro prodotti per affrontare il problema del basso tasso di fidelizzazione si chiama “personal trainer per tutti”. Questo sistema prevede il riempimento dei club di personal trainer liberi professionisti che oltre a non comportare costi per la struttura rivestono addirittura un’importante fonte di ricavo secondario.
Questa nuova operazione supportata da un’adeguata spinta commerciale ed organizzativa fa triplicare la percentuale di utenza che si rivolge al servizio di personal trainer, passando in brevissimi tempi dal 3% al 10% con una tendenza alla crescita che coinvolge tutto il mercato nazionale.

La nuova tendenza richiede l’impiego di numerosi nuovi personal trainer professionisti che, però, hanno necessità di adeguare le loro conoscenze vista la vasta eterogeneità degli utilizzatori.
Adeguare le conoscenze non significa solo ampliare le proprie conoscenze tecnico-scientifiche ma soprattutto completarle con adeguate competenze in aree sconosciute ai più:
-        -   comunicazione
-        -   marketing
-        -   tecniche di vendita.

I personal trainer del nuovo millennio non sono solo dei tecnici iperqualificati ma dei veri e propri imprenditori in grado di pianificare il loro business, utilizzare sistemi di promozione e di controllo per il raggiungimento degli obiettivi.
Queste nuove competenze richiedono studio ed applicazione che portano a straordinari risultati in brevissimo tempo.

Siamo nell’era dei servizi personalizzati e, di fronte ad una utenza più matura, non perdiamo l’occasione di dimostrare che possiamo offrire loro soluzioni.
Buon training!

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Pascal Moiset - pascalmoiset@wellink.it