Perchè è importante creare valore per un impianto natatorio

L’Italia popolo di santi, navigatori e nuotatori? 

A leggere le ultime statistiche pare proprio di no, anzi non più! Infatti sono rimasti tanti santi e molti navigatori, specie online, ma i nuotatori stanno sparendo, forse meglio dire estinguendo, in modo continuo da qualche lustro a questa parte. 
Complice di questa tendenza è certamente la riduzione delle nascite, un problema che ci portiamo dietro da poco più di un ventennio, che ha ridotto notevolmente il bacino d’utenza delle scuole nuoto e diminuito inevitabilmente gli introiti degli impianti natatori che sul quel servizio ci hanno costruito vere fortune negli anni 70-80-90. 

Oggi tutto è cambiato, e non solo per colpa di internet. Se da una parte l’informazione è più fruibile e, quindi, ha reso maggiormente consapevole il consumatore, dall’altra chi gestisce l’acqua, ma potremmo dirlo dello sport in generale, non ha imparato a comunicare, lasciando che al nuoto si sostituisse qualcosa di più diretto e pervasivo nella capacità di comunicazione: infatti oggi i bambini stanno davanti alle consolle per i giochi più ore di qualsiasi altra attività, sport incluso. 


Se a questo aggiungiamo che la stragrande maggioranza degli impianti sono in condizioni fatiscenti, perché datati, allora è comprensibile come questo mix di cause abbia determinato una disaffezione globale per il nuoto e a poco valgono le imprese di campionesse e campioni visti in tv poichè manca il senso di emulazione, manca la storia che crea il mito da seguire.


Oggi per ritornare a creare il “valore” dello sport c’è necessità di: 
Rifare le strutture è una questione piuttosto complicata, per quello ci vogliono grandi risorse, ma creare un reparto commerciale, avere una buona società di comunicazione e un piano di eventi promozionali a prova di bomba, rimane piuttosto semplice: basta alzare lo sguardo e vedere cosa funziona sul mercato (e di riferimenti ce ne sono parecchi). 


Molti imprenditori del settore sono rimasti fermi sulle proprie posizioni, valide decine di anni fa, ma oggi c’è bisogno di:
  • rapidità
  • capacità di reagire alle turbolenze dei mercati
  • capacità di investire sulle persone. 
Il cambiamento di rotta è possibile a patto che tutta la categoria unita si muova offrendo servizi diversi dalla scuola nuoto, servizi per intercettare una popolazione sempre più grassa e vecchia, poco propensa allo sport, ma che rappresenta il target ideale per l’acqua. Insomma una scommessa difficile da vincere ma non impossibile.
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MARCELLO LABADIA - marcellolabadia@wellink.it